Presa di coscienza.

Osservo gli infissi di casa mia, tutt’altro che casa passiva. Chissà quanti spifferi ci sono. Guardo i miei doppi vetri, e mi domando: isoleranno abbastanza? E i termosifoni? Ne vogliamo parlare? Vogliamo affrontare anche questo discorso? Per non parlare dell’acqua potabile dello sciacquone in bagno. C’è poco da fare: casa mia non è abbastanza passiva. Urge un cambiamento!

Improvvisamente, l’illuminazione divina.

Non amo molto andare a caccia di regali natalizi, ma per le amiche del cuore sono disposta a fare un’eccezione. Durante le ultime feste di Natale ho accompagnato Giorgia in uno dei suoi giretti. Chiacchierando, mi ha raccontato di una sua amica e della sua scelta di vivere in una casa passiva.

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Subito le ho chiesto l’indirizzo e-mail di questa sua amica, Anna Baruffaldi, e di suo marito Alberto Berardi. Sono loro i due intervistati di questa settimana.

Anna e Alberto sono entusiasti della loro casa passiva: 380 mq di prestazioni tecniche super performanti. Quella che segue è la chiacchierata che ho avuto con Anna un po’ di tempo fa.

Ciao, Anna. Abitate in campagna?

Ciao! Abitiamo a San Mauro Pascoli, tra Rimini e Cesena, il paese natale di Giovanni Pascoli. La nostra proprietà è nella primissima campagna, non troppo distante del centro abitato.

Quali sono le caratteristiche della vostra casa passiva?

Si tratta di un’abitazione ecofriendly con certificazione Passivhaus. È costruita in latero-cemento con materiali altamente isolanti e il più possibile riciclabili.

A chi vi siete affidati per rendere la vostra casa a impatto zero?

Già da diverso tempo sapevamo che all’estero, solo in qualche caso nel nord Italia, si stavano costruendo case con un bassissimo fabbisogno energetico e con alte qualità di vita.

Quando nel 2006 abbiamo deciso di costruire la nostra nuova casa, abbiamo iniziato a interessarcene. Insieme al fratello di mio marito, che è architetto, abbiamo percorso molte volte l’autostrada del Brennero per raccogliere informazioni. Ma anche per vedere e trattare l’acquisto di una casa prefabbricata.

La nostra ricerca ci ha fatto conoscere i certificatori italiani delle case passive. Abbiamo richiesto loro una consulenza specifica per trasformare le nostre idee in realtà. E c’è stata tutta la soddisfazione di farlo insieme a imprese locali, seguendo direttamente la costruzione e i dettagli.

Abbiamo dato il via a questa avventura della casa passiva sotto lo stretto controllo e la supervisione dei certificatori. Sono stati sempre pronti a controllare l’esecuzione e a offrirci soluzioni tecniche per eliminare i ponti termici e tutti i problemi che si presentavano.

Quale percentuale di risparmio annuale state riscontrando?

Non sono in grado di dirti quanto risparmiamo rispetto a prima perché la nostra casa passiva è nuova.

Sappiamo per certo che, rispetto a un’abitazione “normale” di simili dimensioni, spendiamo pochissimo. Inoltre, abbiamo un maggior comfort interno a cui, ora come ora, faremmo molta fatica a rinunciare.

Consigli da dare a chi fosse interessato a migliorare le prestazioni tecniche della propria abitazione?

Per noi è importante la qualità della vita. Vivere in una casa dotata di un buon comfort, a impatto energetico limitato, dovrebbe essere possibile per chiunque.

Ciò è ottenibile riqualificando energeticamente i fabbricati esistenti o costruendo in maniera più accurata i nuovi fabbricati. Oggi esistono tante soluzioni a prezzi più vantaggiosi.

Le competenze tecniche sono più alte ed è molto più semplice migliorare le prestazioni energetiche delle case.

Se volete contattare Anna e Alberto per ricevere tutte le specifiche tecniche riguardanti la loro abitazione green, ecco il sito di riferimento: casa passiva alberto berardi - costruzione di casa passiva.